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“Piccole case da sogno” e grandi traduzioni

"Piccole case da sogno" e grandi traduzioni

Casa mia è accogliente ma piccola. Molto, molto piccola. Credo sia per questo che la serie “Piccole case da sogno” (titolo originale: “Tiny House Nation”) di Netflix mi affascina tanto. Vi è mai capitato di guardarla?

Ci sono questi due, John Weisbarth e Zack Giffin, che se ne vanno in giro per gli Stati Uniti a rifinire e ultimare case piccine, per lo più su ruote, per i nuclei familiari più disparati.

C’è chi vuole la casa piccola per spostarsi di continuo, chi per non rimanere vittima di un mutuo, chi per risparmiare e poter mandare i figli all’università… Quale che sia la ragione, John e Zack soddisfano questo desiderio e, puntata dopo puntata, creano piccole magie: scale che fanno da librerie, tavolini che sbucano a sorpresa da una parete, tapis roulant che scompaiono sotto al letto.

Smontano, adattano, incastrano, inventano.

In definitiva, fanno tutto ciò che serve per rendere felice un cliente: osservano, ascoltano e, da ultimo, trovano soluzioni.

Ora ti chiedo di immaginarti questa scena: John e Zack stanno mostrando la casa appena terminata alla coppia di turno. Sorpresa tra le sorprese, hanno realizzato il tavolino del salotto e il divano in modo che si possano unire, trasformandosi in un letto matrimoniale per gli ospiti. Lei, stupitissima, si commuove: potrà ospitare i suoi amici ogni volta che vuole.

A quel punto, John si volta verso la telecamera e commenta: “Non sapevano neanche di averne bisogno”.

“Non sapevano di averne bisogno”

Quando John ha pronunciato questa frase, mi sono resa conto che lui e Zack fanno con esattezza e sistematicità ciò che chiunque fa o dovrebbe fare per curare la propria attività al meglio, traduttori freelance inclusi. Che cosa, nello specifico?

Mettono in pratica la regola aurea del marketing: ascoltare il cliente e comprenderne le esigenze, palesi e tacite. Grazie a questa capacità di ascoltare e focalizzare l’attenzione laddove ce n’è bisogno, riescono a realizzare un prodotto finale non soltanto soddisfacente, ma perfetto.

Nel loro caso, l’ascolto è reso ancora più efficace perché è combinato con una grande esperienza.

Nel concreto, combinare l’ascolto con l’esperienza significa sapere quali sono le domande giuste da porre e dove puntare lo sguardo per capire i gusti delle persone che si hanno di fronte, le loro abitudini e ciò che le emoziona.

Traduzione e ascolto

È possibile adottare questo genere di cura del cliente anche nell’ambito della traduzione? Non solo possibile, doveroso. Declinato naturalmente alle specifiche del lavoro da svolgere.

Il punto focale è che il cliente il più delle volte non è una persona formata in traduzione. Non deve per forza sapere come si articola il lavoro di un traduttore. Né comprendere le difficoltà presentate da tipi di testi con destinatari e usi differenti. Per questo, potrebbe dare per scontati degli elementi, omettere informazioni fondamentali per lo svolgimento del lavoro, dimenticarsi di fornire preziosa documentazione di riferimento.

Al traduttore non spetta il compito di “educare” il cliente. Se mi rivolgessi a un qualsiasi altro professionista e questo iniziasse a spiegarmi ogni aspetto del suo lavoro, non so quanto potrei gradire (in realtà tantissimo, sono curiosa di natura, ma non è questo il punto…). Allo stesso modo il traduttore, in qualità di professionista, ha il compito di ascoltare, osservare e, sulla base della propria esperienza, assumere un atteggiamento proattivo e chiedere tutto ciò che ritiene possa essere importante per poter affrontare quell’incarico con tutti gli strumenti di cui ha bisogno.

È già stato tradotto altro materiale legato a questo progetto? Su quale piattaforma verrà pubblicata la traduzione? A che tipo di utenza si rivolge? È possibile prendere visione delle immagini che verranno usate a integrazione del testo?

A mio parere, è quando compiamo quel passo in più per comprendere le reali esigenze del cliente che diamo valore a ciò che è la nostra competenza, ed è in questo modo che è possibile trasformare una traduzione da buona a eccellente.

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