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Traduzione: due dettagli importanti per un preventivo


Quando nella mia casella di posta trovo la richiesta di un preventivo, la mia reazione è sempre duplice.

Da una parte sono felice: il cliente ha trovato i miei contatti su LinkedIn, Facebook, Proz o in altra sede e ha reputato convincente ciò che ha letto fino al punto da scrivermi. Non è scontato.

Dall’altro, arriva anche il fremito dell’ignoto.

Capita solo a me?

Se si tratta di un’agenzia di traduzione stilare il preventivo è semplice.

Sono certa, infatti, che la persona dall’altra parte sa già come funziona: fornirà glossari ed eventuale terminologia utilizzata in traduzioni precedenti, sa cosa si intende per tariffa a parola o a cartella e via discorrendo.

Benché sia sempre buona abitudine specificare ogni dettaglio, sono tutte cose già note e ripetute con infiniti altri fornitori.

Infine, so di poter reperire maggiori informazioni sull’affidabilità dell’agenzia di traduzione in questione scandagliando un po’ il web, chiedendo ai colleghi, verificando la BlueBoard di Proz e il dominio del sito di riferimento.

Un cliente diretto che non lavora nel settore, invece, potrebbe nutrire molta incertezza: cosa si intende per cartella? Perché un sovrapprezzo in caso di formato non editabile? Quel 4% di INPS è un di più proprio necessario?

Sono domande più che legittime a cui sarà doveroso rispondere nella maniera più chiara possibile.

Oltre a questo cambio di prospettiva, bisogna che nel preventivo siano indicati il prezzo della traduzione e i tempi di lavorazione.

Bene, tutto qui?

Quello che consiglierei, è di non scordare questi due dettagli:

  • Anticipo: nel caso di clienti nuovi, è sempre buona norma richiedere una percentuale anticipata del compenso pattuito, sia del 25, 30 o 50%, tenendo conto anche dell’entità del lavoro. Accettare da un nuovo cliente un incarico che richiede un mese o più di lavoro, ad esempio, è ben diverso dall’impegnarsi con una traduzione per cui bastano qualche ora o un paio di giorni. Dall’altra parte, anche il cliente potrebbe non avere piacere ad anticipare il compenso. Occorre trovare una giusta misura per entrambe le parti.
  • Validità del preventivo. Il carico di lavoro di un traduttore freelance, tranne alcune eccezioni, muta ogni giorno: lunedì alle 8.00 potrei avere in programma una sola scadenza morbida, ovvero un progetto di poche parole con tanti giorni per lavorarci su, ma alle 12.00 averne già accettati altri tre e non avere più margine di tempo per occuparmi di altro. Un preventivo è di norma calibrato sulla base delle scadenze già in programma, pertanto è sempre una buona abitudine precisare al suo interno entro che giorno e che ora il cliente potrà confermarlo. Oltre quel termine e se necessario, le tempistiche dovranno essere rinegoziate.

Si tratta di due elementi che io ritengo davvero fondamentali, perché aiutano a impostare sin dal principio un rapporto improntato sulla chiarezza, ma anche a semplificare (non di poco) l’organizzazione del proprio tempo.

Così, una volta superato l’iniziale fremito, il lavoro può iniziare in modo molto più sereno.

Fai così anche tu o avresti altri consigli in merito?

Sarò felicissima di leggere un tuo parere a riguardo, lasciami un commento!

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Questo articolo ha 6 commenti

  1. Ciao Alice, grazie del post! Lo condivido volentieri perché è un aspetto del lavoro freelance da non sottovalutare. Credo che tutti abbiamo “peccato di ingenuità” almeno una volta nell’arco della carriera, e la chiarezza a ogni passo è indice di professionalità – anche perché, come giustamente sottolinei, non sempre il nostro interlocutore è a conoscenza di tutti gli aspetti che concorrono a elaborare un preventivo.

  2. Grazie Alice, articolo molto utile, soprattutto per chi si è avviato alla professione da poco. Personalmente includo anche le mie condizioni generali nel preventivo (riservatezza, informazioni sul pagamento, formato in cui verrà consegnato il file e modalità di consegna, possibilità che al file lavori più di una persona in caso di revisione, ecc.). Chiedo sempre che il preventivo venga firmato e mi venga inviato come conferma di accettazione, e specifico che il lavoro sarà avviato solo ad avvenuta ricezione dell’anticipo.

  3. Quando si tratta di clienti privati, è molto importante far capire loro come si conteggia il lavoro che andremo a svolgere, in quanto per molti il conteggio non è nemmeno un dettaglio (“ho una traduzione da far fare, quanto mi costa?” oppure “sono 8 pagine scritte”).

    1. Concordo, Berit. In fondo penso sia normale, il cliente non è tenuto a comprendere le dinamiche del nostro lavoro: è invece compito nostro spiegarle e rendere trasparenti le nostre tariffe e il relativo conteggio.

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