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Essere freelance? È una scelta (e un’opportunità)

Essere freelance è una scelta

Quando dico che lavoro come traduttrice libera professionista, pare che l’aspetto più interessante della professione sia l’essere freelance. La condizione di freelance intesa però come la possibilità di lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo io voglia. O il fatto di poter scegliere di non lavorare il mercoledì, per dire.

Ogni volta avrei voglia di rimarcare che lavorare da casa è bellissimo, ma non per tutti. È vero che risparmi molto tempo e molto denaro, visto che non devi prendere la macchina o il bus. Ed è altrettanto vero che puoi muoverti tra i tuoi spazi, rispettando i tuoi tempi e senza alcun obbligo di uscire quando fuori nevica o ci sono 40 gradi all’ombra.

Al contempo, a volte ti mancano quei beati momenti di riflessione che puoi concederti alla guida o osservando la città sfilare fuori dal finestrino del bus. Senza contare la mancanza di colleghi in carne e ossa, quindi della possibilità di condividere un momento o parlare del più e del meno.

Vogliamo altrimenti parlare dei rischi che la condizione comporta? Come libero professionista hai mille responsabilità. Oltre a dover seguire tutti gli aspetti dell’attività — il lavoro in sé, la contabilità, i clienti, la pubblicità… —, devi tener conto anche di eventuali periodi di inattività e/o malattia. E sperare di riuscire a programmare le vacanze nel periodo giusto (leggi: sperare che non ti arrivi il lavoro che sognavi da una vita proprio il giorno della partenza).

Lavorare come freelance ha i suoi pro e contro ed è una scelta che può rivelarsi una grande opportunità, ma non capita per caso. Ai tanti aspetti meravigliosi di questo modo di impostare il proprio lavoro, se ne accompagnano altrettanti di non semplice soluzione. È importante scegliere il proprio settore di riferimento, così come il modo in cui si desidera portare avanti la propria professione.

Essere freelance è una scelta

Optare per una carriera da libero professionista è una scelta. Una scelta che si basa, o dovrebbe basarsi, sull’attitudine di ciascuno, fattore determinante per definire la direzione che si intende percorrere.

Oggi il ventaglio di opportunità è ancora più ampio e variegato. Chi desidera lavorare da casa ma poter contare su un contratto da dipendente può, ad esempio, cercare di attirare l’attenzione di una di quelle aziende che si stanno aprendo al cosiddetto lavoro “smart” o “agile”. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali definisce il “lavoro agile” come un “rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro”.

Conoscete qualcuno che lavora con queste modalità? Io sì, e tra queste persone conto anche una traduttrice. Nel paese i lavoratori come lei sono ancora pochi, ma il numero è crescente (vedi qui). Pare che i dipendenti “agili” si dicano più felici e soddisfatti, producano di più e rendano quindi più felici anche le aziende per cui operano.

La differenza col lavoro da freelance? L’imprenditorialità, termine che racchiude una serie di qualità che descrivono la figura dell’imprenditore ideale, ad esempio proattività, intraprendenza, propensione al rischio, lungimiranza… Ma essere imprenditori significa anche destinare buona parte del proprio tempo alla ricerca di soluzioni per mantenere il proprio mercato, ampliarlo e nutrirlo. Se non ti ingegni, ti fermi al Via.

Quindi è vero, posso scegliere di non lavorare il mercoledì, ma per me è l’imprenditorialità uno degli aspetti al contempo più difficili e affascinanti del mio lavoro.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. E invece, per colpa dello stupido “Mercato del Lavoro”, esistono solo minacce e rischi, invece che opportunità, anche quanto si tratta del “lavoro che sognavi da una vita”, il quale viene istantaneamente rovinato dalle perfide “leggi” di suddetto malvagio “Mercato”.

    1. Il mercato del lavoro è certo molto duro e difficile e nell’ambito della libera professione i rischi sono ancora più elevati perché si tratta di un’attività di impresa a tutti gli effetti.
      Da una parte può risultare molto remunerativa e dare molte soddisfazioni, ma dall’altra non garantisce nessun risultato.

      Ci vogliono, come in tutte le circostanze, molta costanza e attenzione rispetto ai propri obiettivi, ma anche e soprattutto un cambio di mentalità e prospettiva. In bocca al lupo!

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